Gradito ritorno in Italia per Daniel Johnston dopo il grande successo del concerto dell’anno scorso.
Il celebre cantautore americano si esibirà all’Angelo Mai Altrove Occupato di Roma il 29 Maggio, in data unica italiana,e per l’occasione sarà accompagnato da una super-star band tutta italiana, la Bluemotion Band. Della Bluemotion Band fanno parte Fabio Rondanini (Calibro 35, Niccolò Fabi), Gabriele Lazzarotti (Daniele Silvestri, Niccolò Fabi), Lorenzo Corti (Cristina Donà, Cesare Basile), Rodrigo D’Erasmo (Afterhours, Cesare Basile), Enrico Gabrielli (Calibro 35, Mariposa), Andrea Pesce (Riccardo Sinigallia) e Cristiano DeFabritiis (Filippo Gatti).
Daniel Johnston ha da poco pubblicato il libro illustrato Space Ducks, per cui ha composto la colonna sonora originale collaborando con Unknown Mortal Orchestra, Fruit Bats e Jake Bugg. ‘Space Ducks Soundtrack’ è stato pubblicato in Italia da Feraltone/Audioglobe e nel disco è compresa una versione adattata del fumetto in 24 pagine.
Daniel Johnston è uno dei più grandi outsider della scena folk e rock americana, un autore capace di reinventare negli anni ’80 il termini lo-fi, e dargli un nuovo significato adattandolo al pop. Daniel è un artista a trecentosessanta gradi, tra il freak e il geniale, abilissimo nello scrivere canzoni, cantare e disegnare con uno stile divenuto sinonimo di arte contemporanea. La sua è la storia di un bambino che sognava di diventare i Beatles, ma che invece è diventato Daniel Johnston. La sua discografia è infinita, oltre cinquanta titoli tra full lenght, ep e collaborazioni varie.
Daniel Johnston è nato nel 1961 a Sacramento, California, da una famiglia cristiana metodista che gli ha trasmesso un forte legame con la Bibbia e la spiritualità in generale. Le sue più grandi passioni da giovane sono i comics della Marvel, Capitan America su tutti, e la musica dei Beatles: «… a 19 anni volevo essere i Beatles – racconta -, e ci rimasi male quando mi accorsi che non sapevo cantare …». Nel 1981 registra il suo esordio (‘Songs of Pain’) da solo, con un organetto e un registratore da 59 dollari. Così nasce il lo-fi di concezione moderna, il suono che illuminerà le menti di una nuova generazione, dai Sonic Youth ai Nirvana, dai Pavement a Beck.
Dopo l’esordio autoprodotto Daniel lascia la scuola d’arte per seguire un luna park itinerante con la mansione di venditore di pop corn, oltre a continuare a scrivere e registrare nuovo materiale. Nel 1983 pubblica ‘Tip/Jump Music’ e il celebre ‘Hi How Are You?’, dischi osannati nel corso del tempo da Sonic Youth e Nirvana. Nel 1988 viene pubblicato ‘It’s Spooky’, in collaborazione con Jad Fair (nume tutelare della scena alternativa newyorkese). Durante gli anni ’90 Daniel è già considerato un autore leggendario, e la sua figura elevata allo status di artista di culto dalla nuova generazione indipendente. ‘Artistic Vice’ del 1992 gli apre le porte della Atlantic records, con cui pubblicherà anche ‘Fun’ nel 1994.
Verso il 2000 Daniel Johnston riprende a scrivere e disegnare, collaborando con artisti del calibro di Mark Linkous degli Sparklehorse, Tom Waits, Beck, Tv on the Radio, Eels, Bright Eyes, Death Cab For Cutie, Mercury Rev e Flaming Lips (molti di questi artisti nel 2004 hanno preso parte a ‘The Late Great Daniel Johnston: Discovered Covered’). Nel 2005 esce anche un film documentario sulla vita dell’artista, ‘The Devil and Daniel Johnston’ di Jeff Feuerzeig. Nel 2009 Daniel pubblica ‘Is and Always Was’, nel 2012 esce la colonna sonora legata al suo fumetto ‘Space Ducks’ e riprende l’attività live che finalmente lo vede anche dalle nostre parti. ‘Space Ducks’ è più di un romanzo illustrato o un semplice fumetto, è un’esperienza unica nel suo genere, accompagnata oltre che dalla colonna sonora, da un’applicazione iOS. L’app integrata conduce virtualmente i lettori attraverso l'”Outer Space World of Ducks and Devils”, con giochi, voci, animazioni, video dal fumetto e contributi di alcuni importanti musicisti da sempre fan di Daniel.
Dal vivo Daniel Johnston da il meglio di sé, un performer sensibile e attento di cui godere ed apprezzare anche gli errori. Decine e decine sono i classici del suo repertorio, e altrettanti gli artisti con cui ha diviso il palco e che hanno suonato insieme a lui. Dagli Swell Season di Glen Hansard, con cui ha registrato uno special per la tv americana, fino alla collaborazione con il compianto Mark Linkous.