Dalla psichedelia e il progressive rock anni ’70 ai Grizzly Bear e al freak-folk degli anni ’00. Con una personalità disarmante hanno folgorato il direttore del Popkomm di Berlino alle prime esibizioni dal vivo, garantendosi immediatamente due date nel cuore d’Europa. Il loro primo album sarà distribuito dalla mitica Rough Trade a partire dal 15 marzo.
Sembrano appartenere a una family di altri tempi, animali da palco con l’umiltà di pochi, esterofili per natura, vengono da Arezzo, sono i Sycamore Age!
Sycamore Age è un progetto nuovissimo nato all’inizio del 2010 dall’incontro tra Stefano Santoni (produttore artistico) e Francesco Chimenti (frontman/voce), a cui, poco dopo, si è aggiunto Davide Andreoni (contrabbasso elettrico).
Durante la metamorfosi di cui sono stati oggetto i brani del disco, nel passaggio dalla dimensione in studio a quella live, si sono aggiunti altri quattro preziosi elementi: Giovanni Ferretti, Samuel Angus Mc Gehee, Nicola Mondani, Franco Pratesi; tutti polistrumentisti e, da subito, perfettamente in sintonia con la filosofia e il sound di Sycamore Age tanto da entrare a pieno diritto nell’organico della band.
Nel corso del 2011 hanno partecipato all’Upload Festival (Bolzano) classificandosi secondi su cinquecento band provenienti da tutta Europa. Tra i membri dell’autorevole giuria c’era Paul Cheetham, direttore artistico del Popkomm, che, dopo averli visti suonare, li ha voluti a tutti i costi per due concerti in qualità di ospiti del festival, probabilmente l’appuntamento più importante in Europa per gli operatori del settore.
Finito in diverse classifiche di fine anno, tra cui quelle di Rai Radio2/Moby Dick, Blow Up, Sentireascoltare, il loro album d’esordio sarà distribuito in Europa da Rough Trade Distribution a partire da marzo 2013.
“È cosa sempre più rara nel difficile panorama italiano salutare l’uscita di un capolavoro… un album splendido, singolare, tutto italiano nelle premesse, ma di sicura vocazione internazionale…” Blow Up – Marzo 2012
“È una specie di magia quando un disco tende a negare la propria natura durante l’ascolto, per svelarsi soltanto alla fine, come una rivelazione… nel caso di Sycamore Age ci troviamo al cospetto di una ricercatezza limpida e pienamente godibile…” Sentireascoltare (7.4/10) – Marzo 2012
“…un nuovo gruppo che la critica, anche quella più smaliziata, fa fatica a incasellare…” Rolling Stone – Febbraio 2012
“…musiche non proprio solari nelle quali si incontrano trame classicheggianti, istinti sperimentali, ed echi new wave… un disco molto comunicativo e sperimentale…” Mucchio – Marzo 2012
“…Sycamore Age metabolizza e reinventa decenni di sperimentazione tra pop-elettronico e folk prog acido… Di raro capita di imbattersi in un debutto di simile maturità e bellezza.” Rumore (8) – Marzo 2012
“I Sycamore Age non sembrano italiani, in realtà non sembrano appartenere a questo pianeta… in grado di creare la musica perfetta, la cosa profana più vicina a Dio, gospel del terzo millennio.” Rockerilla – Marzo 2012