[non] SOLO
8 e 22 novembre
h.21.00
Rassegna di jazz e dintorni, tra improvvisazioni e composizioni originali. Un contenitore che permetterà di mettere in relazione musicisti e linguaggi molto diversi tra loro
concept
Invitare dei musicisti/improvvisatori/compositori di diversa estrazione
e chiedergli di scandagliare il territorio forse più angusto ma anche il più affascinante; quello del assolo.
Dove “il silenzio” come elemento drammaturgico/musicale appare con tutta la sua forza come in fondo il più essenziale, il più difficile da dosare dal quale scaturisce ogni esperienza sonora.
Ogni evento prevede la presenza dai 3 ai 5 artisti
che in una prima parte si alterneranno in degli” a solo”,
e poi dialogheranno insieme in un ultimo set finale.
Primo evento di novembre
8 novembre
h 21.00
Greg Burk, piano e fender rodhes
Francesco, Ponticelli, basso e cbasso
Luca Velotti, clarinetto e sax tenore
Francesco Ponticelli
Classe 1983, inizia lo studio della chitarra a sei anni, e nel 1999 entra a far parte di una blues band, al basso elettrico. Si perfeziona a Siena Jazz con Paolino dalla Porta, Franco Fabbrini, Furio di Castri, Piero Leveratto.
Dal 2003 passa al contrabbasso e collabora con Stefano Cocco Cantini, Mirko Guerrini, Piero Borri.
Nel 2005 è incaricato da Enrico Rava di formare un nuovo gruppo, il “Enrico Rava New Generation”, con cui si esibisce in importanti venue italiane, e con cui registra nel 2006 un primo album, distribuito con successo da L’Espresso e La Repubblica (40’000 copie vendute). Nell’estate 2006 è artista in residence a Umbria jazz con il Giovanni Guidi Trio, con cui registra Tomorrow never knows (Venus) e Indian Summer (CamJazz), presentato al MIDEM. Nel 2006 collabora con l’Enrico Rava Quintet, e con Roberto Gatto, Gianluca Petrella, Andrea Pozza, sostituendo Rosario Bonaccorso in importanti festival in Italia e all’estero
Nel 2007 entra a far parte della Cosmic Band di Gianluca Petrella con cui registra un album live alla Casa della Musica di Roma, prodotto e distribuito da La Repubblica e L’Espresso. Con questa formazione, si esibisce all’Auditorium Parco della Musica in Rome e a Umbria Jazz Winter, e Bergamo Jazz. Ponticelli è anche compositore, e promotore di alcuni progetti di musica contemporanea e di improvvisazione radicale.
Greg Burk
Pianista e compositore di Detroit tra i più raffinati della scena jazz contemporanea, proviene da una famiglia di musicisti classici: il padre, figlio di immigrati russi e polacchi, era un direttore d’orchestra e la madre, di origine italiana, una cantante lirica.
L’educazione musicale è talmente radicata che spesso emerge nelle sue composizioni e improvvisazioni.
Tuttavia, gli studi jazzistici a fianco di illustri maestri hanno creato un profondo impatto nel pensiero musicale di Greg Burk
Le teorie musicali di George Russell, il libero approccio all’improvvisazione di Paul Bley e la spiritualità dell’insegnamento di Yusef Lateef, sono state le basi per lo sviluppo di un’originale identità artistica.
Burk vanta otto CD pubblicati a suo nome di musica originale composta ed eseguita dallo stesso in diverse formazioni: per la Jazzwerkstatt Berlin-Brandenburg, Ecstatic Weanderings(2010) con Rakalam Bob Moses per la 482 Music di NYC, Many Worlds (2010), The Ivy Trio (2007), The Way In (2006), Nothing Knowing (2005). Per la storica etichetta Italiana Soul Note, Checking In (2002),Carpe Momentum (2004), Berlin Bright (2007).
Burk oggi insegna anche pianoforte jazz e ‘Ear Training’ alla New York University di Firenze.
Tra i musicisti che hanno collaborato con Burk si ricordano grandi personalità quali Kenny Wheeler, Benny Golson, Steve Swallow, Bob Moses, Jerry Bergonzi, John Tchicai, Gerald Cleaver, Steve Grossman, Peter King, Dave Leibman, Dave Binney, Roberto Gatto, Rodney Whittaker, Louis Stewart, Sam Rivers, Either/Orchestra, James Carter, Bob Mover, Curtis Fuller, Frank Lacy, Don Moyé, Garrison Fewell, Bobby Battle, Roy Brooks e Rufus Reid.
Luca Velotti
Clarinettista e sassofonista, compositore e arrangiatore.
Diplomato al conservatorio A.Casella dell’Aquila in clarinetto, approfondisce gli studi con il musicista americano Bob Wilber.
Frequenta i seminari di Siena Jazz, il Workshop insieme a Bill Smith. Come leader del Velotti Jazz Ensemble, ha partecipato a molti festival jazz internazionali come l’Heineken Jazz Festival a Beirut, il Manly Jazz Festival a Sidney, il Reduta International Jazz Festival a Praga etc. Numerose le registrazioni discografiche sia come leader sia come collaboratore. “Indian Summer”, registrato a New York vede fra le altre la presenza del pianista Pete Malinverni.
Nell’area newyorkese ha lavorato e registrato a fianco di musicisti quali Kenny Davern, Bob Wilber, Al Casey, Toots Thielemans, George Masso, Dan Barrett, Scott Hamilton, Ken Peplowski, Dick Sudhalter, Bill Crow, Bill Smith, Tony Scott, Leonard Gaskin, Frank Vignola, Howard Alden, Joe Ascione, Evan Christopher, Randy Sandke, Rossano Sportiello, partecipando fra l’altro come ospite speciale ai concerti della Sidney Bechet Society.
Dal 1992 è il clarinettista e sassofonista della band di Paolo Conte con il quale ha suonato nelle più importanti sale da concerto (Olympia, Salle Pleyel, Barbican Hall, Royal Albert Hall, Philarmonie di Berlino, Chicago Symphony Hall, Auditorium di Roma Parco della Musica, Montreux Jazz Festival, North Sea Jazz Festival, Jazz Fest Wien, Festival International Jazz Barcelona, Nice Jazz Festival, JVC Jazz Festival N.Y., Umbria Jazz, etc.)
Con il suo Ensemble ha eseguito le sue composizioni in uno spettacolo dedicato al grande poeta americano Charles Bukowsky, interpretato da Alessandro Haber. Insieme ad Arnoldo Foà ha esplorato i rapporti tra poesia e jazz nel “Concerto per Giacomo Leopardi”. Nel 2010 vince il primo premio “Tony Scott Jazz Clarinet”, come miglior clarinettista jazz. Viene menzionato nel “Dizionario del Jazz” (“Dictionnaire du jazz”) di P.Carles, A. Clergeat, J.Louis Comolli, 2008 A. Mondadori.