Spettacolo rimandato [Accademia degli artefatti | Villa dolorosa]
La programmazione è sospesa perché l’Angelo Mai è sotto sequestro per associazione a delinquere. Capiamo il perché
Il testo è stato presentato l’8 settembre 2013, in forma di lettura, all’interno della ottava edizione del festival SHORTTHEATRE presso il MACRO di Roma, nell’ambito del progetto di drammaturgia internazionale FABULAMUNDI.
Le feste di compleanno di Irina sono sempre state un fallimento completo: brutta musica, tentati suicidi, gravidanze improvvise, litigi e malauguri per il futuro.
È il terzo anno consecutivo che va così: tutti ora aspettano che accada qualcosa di diverso, sicuri che non accadrà. Tutti ora sono in attesa che la vita celebri il proprio cammino con un regalo sorprendente, che offra un po’ di leggerezza e di speranza insperate. Impossibili.
Irina ha due sorelle, Masha e Olga. La prima è sposata ad un insegnante di un liceo in cui la seconda insegna. È l’unica a lavorare, mentre le altre due ‘passano il tempo’, vivendo di una eredità in declino, in una ricca casa in disfacimento, di amori annoiati prima di nascere. Tre sorelle a cui i genitori hanno dato i nomi delle protagoniste cekhoviane, scrivendone il destino.
Conoscerlo, avendolo già letto, non basta a scamparlo. E nel loro destino non può non esserci anche il fratello Andrej, qui alle prese con un romanzo, che non finirà mai, sulla storia geopolitica del conflitto interclassista in epoca postcapitalista….., e l’amore impossibile di Masha e la fidanzata odiata di Andrej. Sembra una storia mai raccontata questa ospitata in Villa dolorosa, in cui con nostalghia si sentono gli echi di una storia lontana, se ne percepiscono i nomi, certo, ma anche l’umore sociale e la parabola esistenziale.
Una scrittura perfetta quella dell’autrice tedesca nell’abitare il testo cekhoviano con lo spirito violento e ironico di chi non può non raccontare ciò che la circonda.
Un racconto familiare che è un racconto generazionale e culturale. Come una canzone che risuona nella testa di qualcuno, ma che è anche la colonna sonora di un’epoca.
Rebekka Kricheldorf (1974, Freiburg imBreisgau, Germania) vive a Berlino.
Ha studiato Filologia Romanza alla HumboldtUniversity di Berlino e Scrittura creativa teatrale all’Università delle arti di Berlino, svolge un tirocinio al Theater Lüneburgi. È stata autrice in residenza al Nationaltheater Mannheim (2004) e direttrice artistica e autrice in residenza al Theaterhaus Jena (2009-2011).