FARSI FUORI
con Luisa Merloni e Marco Quaglia
Voce Alessandra di Lernia
Luci Marco Guarrera
Scenografia Gianluca Moro
Collaborazione artistica Fiora Blasi
Assistente alla regia Cristiano Demurtas
Testo e regia Luisa Merloni
Produzione Psicopompoteatro
prenotazioni@angelomail.com
“È davvero l’ultima occasione per noi. Incantate a fissare il vuoto la perderemo.
Amare il vuoto.
Questo no.
Questo mai.”
Farsi fuori nasce da una semplice domanda: siamo la prima generazione che sceglie davvero se essere madre o no? E come si arriva a questa scelta? In che termini viene posta la domanda? Sono partita da una situazione paradossale. Cosa accadrebbe se una donna di oggi, moderna ed emancipata, magari proprio un’artista contemporanea, si trovasse di fronte all’arcangelo Gabriele venuto per farle l’Annunciazione?
Parlare delle donne, delle questioni “femminili” è un percorso a ostacoli. Per non dire un impossibile concettuale. Già iniziare un testo, seguendo una innocente ispirazione e sapere che andrà a finire in un luogo a parte, nella fattispecie “il teatro al femminile”, significa sapere di avere perso in partenza. Significa subito ricadere in quelle trappole linguistiche, simboliche, profondamente culturali che qull’ispirazione, che tanto innocente forse non è , desidera mettere in discussione. Come uscire da questa vertigine nauseante? Da questo cerchio che si avvolge su se stesso e stritola ogni discorso possibile sul nascere?
Femminismo è una parola che sta tornando alla ribalta del dibattito pubblico. Sempre, irriducibilmente scomoda. È lì che troviamo queste parole: margine, eccentrico, nomade. Parole che richiamano un fuori, un luogo vicino ma altro, radicalmente altro, sempre in trasformazione, un luogo che non esiste, se non siamo noi a farlo esistere. Farsi fuori, dunque, per non essere fatte fuori, anche. È un’operazione difficile, ad alto rischio, che può essere continuamente scambiata con “farsi da parte”. Si tratta di ripartire sempre da una scomodità, da questo fuori impossibile, come prospettiva privilegiata di complessità, dove possono cosistere anche in tensione tra loro, i diversi punti di vista critici sulle problematiche di genere.
Farsi fuori è uno spettacolo che cerca un orrizonte critico, ma è anche il risultato di una ricerca di linguaggio teatrale, tra comicità dissacrante, immediata e forme ibride, aperte e complesse di drammaturgia.
Luisa Merloni fonda nel 2001 insieme alla regista Manuela Cherubini la compagnia PsicopompoTeatro iniziando un percorso professionale e di ricerca che si incentra soprattutto sulla diffusione del teatro di prosa contemporaneo, con uno sguardo particolare al teatro spagnolo e argentino. Con PsicopompoTeatro realizza una serie di spettacoli teatrali che la vedono impegnata come attrice e autrice tra cui, tra i più recenti, Hamelin di Juan Mayorga, per la regia di Manuela Cherubini, vincitore del premio UBU 2008 come migliore novità straniera, Musica Rotta di Daniel Veronese(201314) Breve Racconto Domenicale di Matìas Feldman (201516) Nel 2010 partecipa a Bizarra di Rafael Spregelburd vincitore del premio UBU 2010 come migliore novità straniera, nei due diversi allestimenti: a Napoli, per il Napoli Teatro Festival, come aiuto regia e a Roma in qualità di attrice. Nel 2015 recita in Furia Avicola di R. Spregelburd, con la regia dello stesso Spregelburd e Manuela Cherubini, prodotto dal CSS di Udine.
Tra il 2007e il 2009 partecipa al progetto creativo de Les têtes en l’air per il quale realizza lo spettacolo di creazione Cabaret Hypondriaque come attrice autrice e regista insieme a Fiora Blasi, dove approfondisce lo studio e la ricerca sulla comicità clownesca in teatro.
ingresso 10 euro + 1 di tessera