Teatro IV di Caryl Churchill
ed. Editoria & Spettacolo
con
Paola Bono, curatrice e traduttrice dei quattro volumi di Teatro di Caryl Churchill
Monica Capuani, traduttrice
e le autrici e l’autore delle introduzioni ai testi
Mattia Cinquegrani, Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandra Pigliaru, Giorgina Pi
Teatro IV di Caryl Churchill
ed. Editoria & Spettacolo
Questa è una sedia
Un bel numero
Amore e informazioni
Andiamo
Escaped Alone
Porci e cani
(a cura di Paola Bono)
Ancora una volta consensi di critica e pubblico hanno accolto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti gli ultimi lavori di Caryl Churchill, drammaturga di prima grandezza scandalosamente poco nota in Italia; li presentiamo qui con tre testi precedenti, anch’essi caratterizzati da un’accentuata sperimentazione. In Questa è una sedia (1997), riflessione sulle modalità di rappresentazione della realtà e manifesto di un nuovo modo di fare teatro politico, Churchill reinventa l’epica a partire dal surrealismo in un testo scarno e polisemico; nella prospettiva di chi esperisce gli esiti di ricerche scientifiche che possono modificare il senso di sé; Un bel numero (2002) ruota intorno al controverso tema della clonazione, che chiama in causa l’irripetibilità dell’arrivare e sapersi al mondo; Amore e informazioni (2012), confermando la vocazione metamorfica del lavoro di Churchill nel restituirci l’immagine di un mondo in vertiginosa mutazione, è insieme sommo esempio di sabotaggio della forma drammatica e dichiarazione d’amore per il teatro. Andiamo (2015) parla della morte, varco inevitabile che è continua presenza nel mondo – tra distacchi, malattie, affetti irrisolti, corpi perduti, la caducità della vita e la debolezza inerme della vecchiaia vi si muovono come passaggi di ombre, senza mai il peso del presagio o del lutto; Escaped Alone (2016) – pomeriggi d’estate sorseggiando tè e catastrofi – racconta l’inquietudine profonda che come un sottotesto pervade il nostro mondo, attraverso l’irrompere, nelle chiacchiere svagate di quattro ultrasettantenni, di perturbanti monologhi su apocalissi a
venire; infine, il brevissimo Porci e cani (2016) ripercorre la storia dell’omosessualità in Africa sulla base di un imponente studio antropologico, in un mosaico di dichiarazioni e testimonianze che, nei vivaci racconti di un omoerotismo tradizionalmente presente in quelle società, smentisce le nostalgie di una supposta purezza precoloniale.