VERA DI LECCE LIVE PRESENTAZIONE DI “Altar of Love”
24 NOVEMBRE 2022 h 21.30
VERA DI LECCE LIVE
feat.
Carlo Martinelli: chitarra
Anton Sconosciuto: percussioni
Francesca Colombo: violino
Marcello Rotondella: visuals
ingresso 8 euro + tessera arci
link prevendita
IL DISCO
Un altare d’amore intorno al quale danzare, cantare, suonare, pregare, per ritrovarsi e rinascere. Prendere per mano i propri demoni e trasformarli in nuova energia grazie ad una danza collettiva. Questo è “Altar of Love”. Il disco si compone di 8 pezzi, i cui primi 7 rappresentano i Demoni che Vera affronta, prova a sconfiggere, per arrivare infine alla consapevolezza che l’unica soluzione al combattimento non è altro che un “Atto d’Amore”, di inclusione, di accoglienza verso di essi.
Il Dolore (Painfall), la Paura (Shellbone), l’Autosabotaggio (The Truth), Il Pensiero Ossessivo (Jenome), Il Controllo (Cantroll), Il Senso di Colpa (Sorry), La Morte (The Phoenix), si ritrovano a danzare insieme all’artista nell’ultima “Altar of Love”, in cerchio, senza più avere un corpo, una forma, confini, e tenendosi per mano cantano, pregano, volano, suonano. Non hanno più bisogno di uno scontro, ma grazie al gesto d’amore e accoglienza dell’artista, guidano la sua esperienza con la sua interiorità e con l’Altro da Sé, arrivando ad una metamorfosi che diviene crescita personale.
Il suo è un rituale elettronico che scava nel profondo dell’Io, e che porta l’ascoltatore/spettatore in un non-luogo in cui passato e futuro convivono, in cui è possibile superare le proprie paure, abbracciare i propri demoni, ed esorcizzare il malessere attraverso canto, musica e danza. L’artista descrive questo percorso munendosi di synth graffianti e percussioni che viaggiano dal Salento al Giappone, chitarre serpeggianti e melodie vibrate dal suo e-bow.
La sua voce è sempre stata il suo strumento principale per la composizione. Le frasi melodiche di “The Phoenix”, per esempio, sono il risultato di filtri applicati alla voce, che diventa il “suono di un usignolo”, o un vero e proprio tema che sembra suonato da un sintetizzatore.
Nella sua produzione infatti, modifica molto spesso le sue linee vocali fino a farle risultare suoni difficilmente riconducibili alla voce, arricchendo così il tessuto musicale dei suoi arrangiamenti originali e accattivanti. Le melodie concepite per l’album passano dal pop alla tradizione, alcune sono rielaborazioni di motivi tradizionali salentini o medievali, o ne prendono spunto (“Painfall” e “The Phoenix”). Il disco è interamente scritto, arrangiato e registrato da lei stessa nel suo home studio, e successivamente mixato e masterizzato da Paolo Panella. L’artwork, creato dal motion graphic designer Giacomo Merchich, rappresenta Vera in una forma spirituale asessuata, mentre danza con i suoi Demoni alla ricerca di equilibrio e rinascita: una metamorfosi del Sé.
Tamburi giapponesi Taiko si intrecciano a trilli di tamburelli salentini in “Painfall”, per poi incontrare un esercito di percussioni cinesi in “Shellbone”, continuando con glitch di drum machines in “The Truth” e culminando con le batterie in loop di Altar of Love e The Phoenix. La sua Telecaster, in passato devota ai loop, si converte all’archetto elettronico “e-bow” sia negli ultimi live che nel nuovo disco regalandoci melodie incantatrici e momenti di noise, lasciando anche spazio a riff sinuosi ed ossessivi come in “Sorry”. I synths aggressivi come dragoni e profondi come la notte e guidano la composizione spesso accostandosi alle melodie vocali e danzando con esse (“The Truth”, “Cantroll”). L’atmosfera rituale del disco proviene dall’approccio musicale tradizionale con cui Vera è stata cresciuta, che fa suo in un progetto dal respiro internazionale.
Vera Di Lecce è una cantante, producer e performer che nasce dalla tradizione e sviluppa un percorso personale di ricerca e sperimentazione cantando in inglese e producendo elettronica ibrida, che associa percussioni world a synths graffianti, in un rituale di rigenerazione personale e collettiva.
La sua ultima collaborazione è il pezzo elettronico tradizionale cantato in dialetto salentino “Fimmine Fimmine”, prodotto insieme a Mai Mai Mai e presente nell’album “Rimorso”.
Il videoclip del singolo “Altar of Love” (che dà il titolo al suo nuovo album) è fuori da giugno ed è volutamente girato con un iphone, per poi essere montato e postprodotto dal talentuoso Marcello Rotondella. Raccoglie alcuni momenti del tour americano di Vera al The New Colossus Festival di New York e al SXSW di Austin, durante il quale, ci racconta, ha vissuto meravigliose esperienze di scambio e sostegno sia a livello artistico che personale. L’intento è di comunicare quest’energia sullo schermo, un’energia liberatoria e allo stesso tempo rassicurante, come quella che si percepisce in una danza collettiva. La vediamo danzare e fluttuare per le strade, come uno spirito, che porta magia e musica, impalpabile ma presente nella nostra vita.
Il disco è fuori dal 21 ottobre negli States per Manimal Vinyl e in Italia per Niafunken ed è disponibile su Spotify, Apple music, Amazon music e Bandcamp.