A CUORE
Lucha Y Siesta
La Casa delle Donne Lucha y Siesta nasce nel 2008 dal recupero e dalla valorizzazione di una palazzina degli anni ’20 di proprietà dell’Atac nella zona di Cinecittà. In sette anni questo luogo abbandonato si è trasformato in uno spazio di democrazia dal basso, luogo materiale e simbolico di autodeterminazione delle donne.
Baobab Experience
Nel 2004 nasce il Centro Baobab, una vecchia vetreria abbandonata, situata in via Cupa 5 tra il piazzale del Verano e la stazione Tiburtina. In questi anni il centro è stato utilizzato per attività culturali e di prima accoglienza. Dal 12 giugno 2015 questa struttura è diventata un contesto di azione autogestita da parte di liberi cittadini che spontaneamente hanno prestato il loro tempo per accogliere migranti o rifugiati in transito sul territorio romano. Dal 30 settembre 2016, dopo il secondo importante sgombero avvenuto a via Cupa, i volontari e attivisti di Baobab Experience hanno dato vita a un nuovo presidio presso la stazione Tiburtina.
Siamo, quindi, un movimento formato da cittadini, lavoratori, disoccupati, studenti, medici, artisti e persone di ambo i sessi, di ogni ceto sociale e di ogni generazione che da mesi si stanno mobilitando per i diritti dei migranti e il loro libero transito.
Tuba Bazar
Da dieci anni nel quartiere Pigneto “Tuba”- libreria delle donne, bar e locale – è un luogo di socialità per le donne (e i loro amici), un luogo di ritrovo per la comunità LGBITQ. Una libreria con una fitta programmazione mensile, che organizza due festival di quartiere: il Bande de Femmes (festival del fumetto e dell’illustrazione di donne) e InQuiete (il primo festival di scrittrici). Una realtà indipendente costruita quotidianamente da un gruppo di lavoro di 11 donne, sempre in crescita e mutamento, che fa rete con gruppi, associazioni, scuole e biblioteche della città.
Nonna Roma
Il progetto “Nonna Roma” propone di sostenere ed aiutare le persone meno abbienti, diogni nazionalità, attivando un banco di mutuo soccorso.
Nell’immaginario collettivo di Roma, la nonna è quella figura un po’ burbera, corpulenta, dalla battuta sempre pronta, che dispensa risate e fritture miste a volontà a tutte le ore del giorno. È un pronto soccorso familiare dove rifugiarsi quando hai bisogno di sentirti a casa, con una persona che si prenda cura di te e che non faccia troppe domande, se non un classico: “fijo mio come te sei ridotto! ma non magni bello de nonna?”. Alle nonne deleghiamo un pezzo di welfare individuale e sociale indispensabile, ma che oggi manca a molti. E che non spetta alle nonne colmare. Manca a migliaia di cittadini di questa città che vivono sotto la soglia di povertà, 1 romano su 5 secondo l’ultimo rapporto Istat. Le stesse persone che affollano i servizi sociali cercando di aggiudicarsi quegli ultimi scampoli di politiche sociali ancora disponibili. È un esercito umano di più di 100.000 persone senza rete, per lo più invisibili, talvolta insospettabili, che popolano i nostri spazi urbani e silenziosamente tirano a campare, nella totale indifferenza generale. E, soprattutto, nel totale vuoto politico e istituzionale.
Quando, mesi fa, abbiamo cominciato a immaginare Nonna Roma avevamo due obiettivi principali:
1. aprire un banco di distribuzione alimentare per le persone meno abbienti di ogni nazionalità, in una modalità partecipata, laica e fortemente radicata nel territorio del V Municipio, il quadrante più povero della città;
2. partire dal cibo per attivare una rete di servizi intorno alla persona, per permettere agli utenti di uscire da una condizione di disagio e marginalità economica e sociale: dalla scuola popolare a corsi di alfabetizzazione informatica allo sportello socio-sanitario, da strumenti per l’inserimento lavorativo alla possibilità di costruire impresa sociale e molto altro bolle in pentola.
Oggi questo progetto sta finalmente prendendo forma e non vediamo l’ora di cominciare 🙂 Abbiamo un bellissimo spazio, su via Prenestina, e dei volontari validissimi che si stanno impegnando al massimo per avviare l’attività entro settembre prossimo. Lo stiamo immaginando come uno spazio polivalente di rigenerazione collettivo e personale, un banco di mutuo soccorso dove cittadini, istituzioni e associazioni possono partecipare liberamente e fornire il proprio contributo. Un grande salone sociale, come la casa di una nonna appunto, ma aperto a chiunque ne abbia bisogno. Questa pagina sarà l’interfaccia virtuale dove aggiornarvi sui progressi e le iniziative del progetto nei prossimi mesi estivi, che si preannunciano caldi.. e non solo per le temperature! Ci aspetta una ricca campagna sociale di reclutamento, crowdfunding e promozione sul territorio di cui vi daremo aggiorneremo nei prossimi giorni. Ma oltre ai pollicioni e le condivisioni su facebook, abbiamo bisogno di mani, idee e risorse da mettere a sistema con le nostre per iniziare a dare vita a questo ambizioso progetto. E restituire un volto umano a questa città, che è una Mamma Roma invecchiata, ormai Nonna, che deve rimboccarsi le maniche e provare a “raddrizzare” le cose.