CHE FINE HANNO FATO I DORIAN J? DI FRANCESCO R. DE CAMPOS
Cʜᴇ ғɪɴᴇ ʜᴀɴɴᴏ ғᴀᴛᴛᴏ ɪ Dᴏʀɪᴀɴ J? ᴅɪ Fʀᴀɴᴄᴇsᴄᴏ R. Dᴇ Cᴀᴍᴘᴏs
[ᴘʀᴇsᴇɴᴛᴀᴢɪᴏɴᴇ ʟɪʙʀᴏ + ᴊᴀᴍ sᴇssɪᴏɴ]
h 12.30 ingresso libero con tessera ARCI
Presentazione del libro a cura di Francesco R. De Campos e Paolo Restuccia
Intervengono:
Max Paiella
BUSCAJA
Alfredo Agli – batteria
Mario Caporilli – tromba
Andrea Pesce – pianoforte
Federico Scribani – voce
Alessandro Tomei – sassofono
Luigi Salerno – cantautore
ROLLIN & TUMBLIN
Emiliano Moretti – chitarra
Roberta Rollin – voce
Dalia Mattioli – voce
Pedro Scaccia – chitarra
e altri ospiti a sorpresa
« Che fine hanno i fatto i Dorian J? » di Francesco R. De Campos
Davide Durante, classe 1971, cresciuto in una famiglia problematica, con genitori depressi e un fratello psicotico, ha un talento innato per la musica. Suona la chitarra da dio e, giovanissimo, entra a far parte di una rock band romana che punta a partecipare al Festival di Sanremo. Ma nel frattempo arriva la chiamata militare. È il gennaio del ’91 e, proprio a pochi giorni dalla selezione delle Nuove Voci, deve affrontare una visita al distretto militare. Il suo piano per evitare la naja è già pronto. A questo punto, come in Sliding Doors, la vita successiva prende due strade diverse. Nei successivi quindici anni in un caso sperimenterà le luci e le ombre del mondo dello spettacolo, nell’altro una vita ai margini della legalità. Un romanzo che festeggia la musica e racconta la storia di un sogno e del suo rovescio, in un periodo di grandi cambiamenti per l’Italia e per il destino delle giovani generazioni.
Fʀᴀɴᴄᴇsᴄᴏ R. ᴅᴇ Cᴀᴍᴘᴏs è il bassista dei Rabbits, la band del programma di Radio 2 “Il ruggito del coniglio”. Diplomato in contrabbasso al Conservatorio di S. Cecilia, nell’arco della sua carriera ha suonato tutti i generi di musica, in ogni situazione possibile. Dal 2014 è il titolare di laboratori di Musica per disabili e utenti psichiatrici in diverse realtà del territorio. Dal 2017 scrive sul quotidiano “Il Dubbio” articoli di critica musicale e di costume. Animatore del progetto Musicasignificata®, ha scritto i due Radiodrammi “Orfeo Coatto” e “San Satanista” e per il teatro il monologo “Il più bello del mondo” in cui racconta i dolori e le gioie della vita del musicista.
“Vanto un’amicizia quasi trentennale con Francesco, ma in questa prefazione mi riferirò a lui come al “de Campos” per conferirle quella solennità che questo libro richiede e merita. Conoscere il de Campos e la sua mente acuta, intricata, vivace e lepida già mi suggeriva una lettura avvincente e piacevole, ma l’aspettativa è stata addirittura superata. La storia qui narrata è di quelle che all’inizio ti seducono blandamente, come una vecchia cartolina in bianco e nero, ma poi le immagini si moltiplicano, si infittiscono e si animano, creando paesaggi e protagonisti di un mondo parallelo. E mentre tutto si colora ecco che giunge anche il profumo di quel mondo e senza accorgertene quei nomi, quei luoghi e quelle storie sono diventati parte di te, come se davvero appartenessero al tuo vissuto.
È questo quello che riesce a fare molto bene il de Campos: afferrarti con fermezza e trascinarti tra i magici vortici di un bel racconto.
Sapete, quando si trovano emozioni forti trattate con garbo vivace da una testa colta e ironica è bellissimo; perché, come
in questo caso, si vivono le sensazioni, si percepiscono i dubbi, le esitazioni, le certezze e le decisioni di quei protagonisti e a un tratto quella compagine non è più così virtuale e non si sa più distinguere dove sia finita la realtà e iniziata la fantasia.
Per confondere ancor meglio, il de Campos ricorre anche a un espediente narrativo di gran fascino: quello del bivio. Seguendo le regole del Multiverso ogni nostra scelta genera un bivio che crea uno sdoppiamento di Universo, ognuno dei quali sarà conseguenza della nostra scelta. Questo ovviamente comporta la creazione di infiniti Mondi, ma il de Campos non intende frequentarli tutti;
si accontenta di fornirci la doppia fruizione della vita di Davide, nel momento in cui l’ineluttabilità della vita lo mette di fronte al suo primo grande bivio: il servizio militare.
Qui la scelta non la effettua Davide, però; è Moira, il fato e le opzioni sono solo due: A e B, abile o riformato. Quei dodici mesi rubati alla vita dei giovani in quegli anni potevano cambiare sostanzialmente le carte in tavola, specialmente considerando l’effetto domino che si genera tra ogni tessera che fa parte del nostro tragitto terreno. Ma a prescindere da chi prenda la decisione, il destino cambia in una frazione di secondo, quel micron in cui una scelta si compie.
In principio vi scoprirete tifosi del Davide riformato, pronto alla scalata del successo discografico e con lui condividerete le
perplessità che lo attanaglieranno e i compromessi che via via fioccheranno perfidi. Poi vi troverete a sostenere Davide abile per condividerne altre priorità e diverse esigenze. Perché ogni cammino intrapreso dopo un bivio offre una diversa avventura e i suoi nuovi misteri. Percorsi alternativi, talvolta opposti, ma sempre intriganti, dove rapporti e legami possono mutare in modo radicale indicandoti il bivio successivo.
Chi è partecipe della generazione descritta, potrà ovviamente gioire anche di quella vaga melancolia “proustiana” che affiora dai ricordi custoditi nei minuscoli scrigni neuronali e che si svegliano alla parola magica, sia essa Notte Bianca o Paolo Vallesi o ancora
Adat oppure Mani Pulite. Rivivrà i giorni di entusiasmo e speranze disattese delle prime band, così come le spettrali reminiscenze del servizio militare o della tensione bellica. Ma la lettura di questo mondo, oggi così lontano, sarà suggestiva anche per un lettore più giovane che ne potrà assaporare la strana essenza: quella di una vita senza dubbio più ingenua, ma con i fermenti, i dissidi, le speranze, le paure, le esuberanze, gli scontri, le sconfitte e i sogni di chi fu giovane in quegli anni. (Quando non si viveva nell’apatia).
Claudio «Greg» Gregori