nell’ambito di Go Dai Fest
Cinque serate con cinque direttori artistici speciali: Fritz da Cat, Enrico Gabrielli (Der Maurer), Roberta Sammarelli (Verdena), Xabier Iriondo (Afterhours), Giulio Ragno Favero (Il Teatro degli Orrori).
E il gran finale con Manuel Agnelli (Afterhours).
Da un‘idea di Daniele “ilmafio“ Tortora e Rodrigo D‘Erasmo.
L’acqua, contrariamente a quanto si possa immaginare, è il veicolo ideale per il suono: la sua struttura molecolare migliaia di volte meno comprimibile rispetto a quella di un gas come l’ossigeno permette infatti al suono di propagarsi in essa con un’interazione quasi diretta tra molecole, con la conseguenza di una velocità molto maggiore. Il suono plasma l‘acqua creando forme e movimenti sulla superficie che noi percepiamo come qualcosa di organizzato e sensato, come se fosse governato da una volontà precisa. Sotto questo aspetto il comportamento dell‘acqua esposta a una sorgente sonora è molto simile all’intento caratteristico della musica elettronica di incasellare in una griglia predeterminata materiale caotico e disorganizzato per conferirgli una forma compiuta.
Giulio Ragno Favero
Duo Majahall sono Giulio Ragno Favero e Alfonso Santimone (pianoforte, live electronics, composizione, arrangiamento, produzione).
Dopo un iniziale percorso di apprendistato in ambito squisitamente jazzistico, fin dai primi anni ‘90 Alfonso è impegnato professionalmente sia come pianista e performer che come compositore, produttore e arrangiatore in un grande numero di progetti musicali. Ha collaborato con alcuni tra i più importanti esponenti della musica improvvisata del panorama italiano e internazionale tra cui Harold Land, Jimmy Owens, Giulio Capiozzo, Claudio Fasoli, Robert Wyatt, Stefano Battaglia, Marc Ribot, Greg Cohen, Tony Scott, Paolo Fresu, Chris Speed, Cuong Vu, Bobby Previte, Gianluca Petrella, Enzo Favata, Tenores di Bitti, Steven Bernstein, Jim Black. Fin dagli esordi Alfonso è un compositore prolifico, costantemente alla ricerca di un linguaggio personale in molti ambiti diversi passando dalla musica improvvisata alla musica elettronica, dalla composizione contemporanea alle colonne sonore per videoarte, installazioni, teatro e reading, dalla forma canzone al mondo del rock indipendente italiano. Fin dal 1986 si interessa alla musica elettronica nella sua declinazione più legata alla performance e all’improvvisazione. Dal 2005 fa parte del collettivo di musicisti El Gallo Rojo che, secondo gli esperti del settore rappresenta una delle realtà italiane più interessanti e originali nell‘ambito della musica improvvisata contemporanea. Nel 2011 riceve molti riconoscimenti in ambito squisitamente jazzistico (presenza ai primi posti di diverse categorie nei vari referendum delle riviste specializzate Musica Jazz, JazzIT, All About Jazz etc.).
http://soundcloud.com/alfonsosantimone/
Francesca è Anna Magdalena. Non si sa molto altro. Ha fatto il conservatorio da cui è scappata. È stata bassista della stoner band fuckVegas. Collabora nel progetto showgaze Magpie con Daniele Carretti (Offlaga Disco Pax). Ha suonato e cantato per Il Teatro degli Orrori e The Bloody Beetroots. Fa parte della prima orchestra analogica di sintesi additiva applicata ai numeri, 21. Ora trova tregua fra atmosfere primitive e siderali. Si accompagna a PPBUCK (aka Pepè, I Cani Giganti, Fanciulli Goom). Si prepara a registrare il suo primo disco con Giulio Ragno Favero.
www.annamagdalena.bandcamp.com
Chiara Castello, voce, percussioni, loop station e Kole Laca, live electronics sono i Two Pigeons. La band racchiude in sé un universo sonoro tanto originale quanto coinvolgente: senza computer alcuno (!) mischiano la canzone d‘autore all‘elettronica non convenzionale, oltrepassano confini emozionali che lasciano senza parole, superandosi nella performance live. Del 2008 è il loro primo ep intitolato “2Pigeons”; nel 2010 esce il loro primo album “Land” cui fa seguito, due anni dopo, “Retronica”. L’elettronica e la musica totalmente suonata. Un immaginario vintage e storie che nella loro surrealtà raccontano le difficoltà e le paure del presente. L’apparente freddezza dei suoni sintetico-analogici e l’urgenza di esprimersi per quello che si è. Techno, house, electro, trip-hop, dubstep e hip-hop diventano quindi dei semplici nomi di generi, mentre ad emergere è soprattutto una tendenza alla contaminazione chimica che trova il proprio compimento nell’approccio del tutto artigianale alla scrittura.
www.myspace.com/2twopigeons