

La sonorizzazione del film muto La Nuova Babilonia (film storico russo degli anni ’20, originariamente musicato da Shostakovic) è nata da una commissione del Palazzo delle Esposizioni di Roma a novembre del 2011, all’interno di una rassegna curata da Marco Berti e Giovanni Guardi. Grazie anche al patrocinio della Cineteca di Bologna, che ha messo a disposizione le pellicole originali, l’operazione aveva come suo obiettivo principale quello di avvicinare il pubblico di oggi ai vecchi capolavori del film muto attraverso la riscrittura della colonna sonora e la sua esecuzione dal vivo. Da parte dei committenti mi è stata data totale libertà di scelta su come e cosa scrivere, senza nessuna limitazione di linguaggio e di organico. Il lavoro mi ha molto appassionato ed il risultato è andato ben oltre le mie aspettative.
La Nuova Babilonia, pur appartenendo a quel filone del cinema sovietico volto a confermare ed elogiare lo spirito del partito comunista, è un film complesso che esprime scetticismo e nasconde una critica aspra alla divisione in classi tra borghesi ed operai. Il contesto è quello della comune di Parigi del 1871, quando la borghesia e l’esercito, grazie anche all’arrivo dei Prussiani, schiacciano ferocemente i comunardi. Da queste vicende affiora pian piano, per poi diventare preponderante, una storia d’amore straziante tra un soldato, che decide di seguire “La Patria”, e una comunarda, che invece sceglie di seguire la causa dei comunardi.
Passando dalla scrittura tematica propria delle colonne sonore a linguaggi come la musica concreta e l’improvvisazione, il mio intento è stato quello di far emergere maggiormente il tessuto emotivo della trama, cercando di far vivere allo spettatore quanto più possibile il vissuto dei personaggi principali. La mia visione del film è quella di un’umanità che troppo spesso nella storia è stata schiacciata da logiche politico economiche prive di reale significato, dettate solo dalla paura e dal conseguente desiderio di tenere tutto sotto controllo.
Quasi alla fine della pellicola ho scritto una canzone estrapolando e poi sviluppando una frase del film che racchiude a mio avviso il senso profondo di tutta l’opera;
“we are all looking for love!
we are all looking for love?
but what are we looking for?
for what? for what? for what?”
Con me in questa avventura Gianluca Vigliar a sassofoni e flauto, Angelo Maria Santisi al violoncello, Alessandro Marzi a marimba e percussioni.
Valerio Vigliar
A seguire, quarto appuntamento con Sidewalk, il party dell’Angelo Mai Altrove Occupato dedicato ai suoni urban del mondo. Il 24 aprile il dancefloor si aprirà tanto ai suoni di matrice hip hop delle banlieues quanto all’energia elettronica del french-touch, in un viaggio sonoro che fonderà queste due attitudini con grooves disco, esotismi patchanka, echi reggae e accelerazioni alt-rock, punk e gitane. Senza mai dimenticare la chanson française e il grande lascito di Edith Piaf e di Serge Gainsbourg.
Il dj italiano Massimo Voci, resident di Paris Rockin’ dal 2009, è sicuramente uno dei più attivi della scena romana. Label Manager di Black Moka Records, collabora anche attivamente alla web-radio U-FM, ed è anche radio broadcaster per il network nazionale Radio Capital. Dal soul all’elettronica, dal dubstep alla minimal, è capace di adattarsi a tutte le situazioni, ed è ormai richiesto anche a Parigi per il suo eclettismo. Ha suonato insieme a Carl Craig, Rone, Para One, Agoria, Busy P, Birdy Nam Nam, Nôze, SebastiAn, Caribou, Laurent Garnier, Breakbot, Nicola Conte e molti altri.