Lee Scratch Perry, geniale produttore, cantante e mago del suono giamaicano, fu il primo a valorizzare Bob Marley & The Wailers nei primi anni ‘70. E’ stato uno dei più grandi artefici e iniziatori del dub come forma d’arte musicale, portandolo a livelli di sperimentazione inimmaginabili per la sua epoca, tali da rasentare una conclamata follia. Oltre la leggenda, la follia creativa di Lee Perry è l’altra faccia di una grande lucidità e longevità artistica, costantemente presente sulla scena musicale con nuove produzioni e collaborazioni, oltre a costanti riedizioni di vecchio materiale. È del 2012 la collaborazione con gli Orb con l’album The Observer in the Star House, mentre l’album Humanicity nello stesso anno è prodotto da Olivier Gangloff. Nel 2013 è prevista la pubblicazione di un documentario ufficiale sulla sua vita: Vision of Paradise, del regista Volker Shaner. In uscita anche un nuovo album prodotto da Daniel Boyle.
A 77 anni suonati (nasce come Rainford Hugh Perry il 28 Marzo 1936 ad Hannover Jamaica), Perry continua a registrare dischi innovativi e rivoluzionari e a esibirsi in tutto il mondo con memorabili performance live, confermandosi come un autentico mito della musica giamaicana.
La rivista Rolling Stone l’ha recentemente classificato nei 100 artisti più importanti di tutti i tempi, e oggi è incalcolabile la quantità di release prodotte nel corso di mezzo secolo in musica.
Raccontare la sua storia equivale a descrivere l’intera storia della musica giamaicana dagli anni ‘60 ad oggi, coprendo più di 40 anni di percorsi musicali, di collaborazioni con artisti storici del reggae e un vastissimo repertorio discografico con al seguito sei etichette e tante registrazioni presso altri produttori (Coxsone Dodd e Joe Gibbs sopra tutti), fino a formare la propria label, la Upsetter records.
È lui l’uomo che ha inventato stili, gruppi e sonorità che hanno fatto la storia: reggae, dub e ska non sarebbero come li conosciamo senza il suo fondamentale influsso. Come leader degli Upsetters, come produttore degli Heptones, dei Congos, di Max Romeo, Junior Byles e più ancora di Bob Marley & The Wailers, ha scritto pagine musicali indimenticabili. È stato proprio lui a dare il nome alla band di Marley, registrando con loro le prime hit come “Small Axe” e “Sun is shining” e album fondamentali come “Soul Rebels” (Trojan, 1970). Nella seconda metà degli anni ‘70 con il suo leggendario Black Ark studio ha portato l’arte del dub e della produzione in territori inesplorati e visionari, creando capolavori ineguagliati come “Heart of the Congos” dei Congos, “Return of Super Ape”, “War ina Babylon” di Max Romeo e molti altri.
Lee Perry è stato insignito di molti riconoscimenti internazionali, compreso un Grammy Award. A lui sono stati dedicati molti brani musicali (su tutti va ricordato “Dr. Lee PhD” dei Beastie Boys in “Hello Nasty”), vari documentari (fondamentali quelli di Ethan Higbee e Don Letts) e biografie (le più importanti sono quelle redatte da Gary Simons e David Katz).
Dopo aver vissuto tra Giamaica, Stati Uniti e Inghilterra, Perry ha deciso di stabilirsi definitivamente sulle montagne svizzere attorno a Zurigo. Da lì, chiudendo con l’alcol e gli abusi di varie sostanze, ha prodotto molte delle sue recenti uscite, ritrovando nuova energia creativa nella collaborazione con il suo più credibile erede, l’inglese Adrian Sherwood. Dopo la loro prima collaborazione discografica del 1986, i due si sono ritrovati in studio nel 2008 per confezionare un album unanimemente considerato come il più importante disco di Perry negli ultimi 25 anni: “The Mighty Upsetter”.
Mama Marjas è una personalità forte e riconosciuta nella moderna scena reggae italiana, e non solo. Dopo il recente album We Ladies prodotto dal leggendario Adrian Sherwood, Marjas ha travolto molte barriere geografiche e stilistiche, spaziando dal dancehall reggae al roots, dai ritmi afrocaraibici al soul e all’hip hop. Mama Marjas è un talento naturale, giovane ma molto sicura di sé, radicata nella cultura del reggae ma allo stesso tempo versatile e con una solida cultura musicale. Mama Marjas domina i palchi e i sound system con semplicità, estende la voce tra stili e linguaggi diversi, conquista il pubblico per simpatia e bravura.
Dai suoi primi singoli nel 2007, attraverso i suoi primi due album “B-Lady” nel 2009 e “90″ nel 2011 fino alle tante collaborazioni con personaggi diversi fra i quali Neffa, i Tre Allegri Ragazzi Morti, Africa Unite, Ensi, Clementino e molti altri, Mama Marjas è diventata una star del reggae italiano, la più richiesta e attesa fra i giovani artisti. Nel 2012 le due formidabili cantanti reggae italiane Mama Marjas e Miss Mykela, dopo anni di collaborazione live, si sono unite per la prima volta in un unico album e hanno creato We Ladies, un disco d’amore, di lotta e di vita vissuta con la passione delle donne del sud. Reggae music di alto livello internazionale registrata e mixata dal leggendario produttore Adrian Sherwood, per una produzione Love University Records curata da Don Ciccio.
Il We Ladies tour fra l’estate e l’autunno 2012 ha portato Mama Marjas in moltissimi club e festival italiani (fra cui Primo Maggio a Roma in diretta Rai TV, Ferrock, Rock in Roma, Acqua in Testa, Gusto Dopa al Sole, Battiti live, Medimex…) e all’estero (Londra, Miami, Los Angeles, Womex in Grecia, Sziget in Ungheria). Come parte del progetto We Ladies, Marjas e Mykela hanno anche prodotto un autentico spettacolo “all ladies” internazionale con le Sista Woman in Reggae, autorevole band anglogiamaicana di sole donne da Londra.
L’incredibile estensione e la forte espressività della voce di Mama Marjas, può essere apprezzata in diversi contesti musicali e stilistici. Fra questi l’incredibile duetto per voce e chitarra con Skip “Little Axe” McDonald, lo straordinario bluesman americano dei Tackhead, celebre per i suoi album su Real World e On-U Sound.
Il live show abituale di Mama Marjas è un travolgente viaggio ritmico attraverso tutte le espressioni ritmiche di madre Africa, dal reggae roots e dancehall alla soca, al kuduru, all’hip hop e soprattutto alla soul music. Insieme a Marjas sul palco, il dj Don Ciccio e le altre vocalist Francisca e Kykah, oltre alle coreografie dancehall e caraibiche di Alevanille.