LONG PLAYING #12 IN UTERO a cura di Emiliano Merlin (Ùnorsominòre) Mauro Rosati (Ùnorsominòre) Michele De Finis (Epo) Jonathan Maurano (Epo) LONG PLAYING un progetto di Bluemotion GENNAIO 2013 —> FEBBRAIO 2846 ANGELO MAI – Roma “Sarebbe bello riascoltare per intero e dal vivo album che hanno segnato in maniera indelebile le nostre vite” abbiamo sentito dire e ci siamo detti più volte. A noi i condizionali però sono sempre andati stretti e l’idea di LONG PLAYING è una sfida dichiarata a questo tempo verbale. Decidiamo quindi di usare l’indicativo e di farlo. Bluemotion dal 26 gennaio 2013 al 31 febbraio 2846 ripropone all’Angelo Mai quegli LP che ci hanno graffiato l’anima, invitando artisti dalle sensibilità più diverse ad essere complici di quest’avventura. LONG PLAYING nasce da un’idea di Andrea Pesce del collettivo Bluemotion. LONG PLAYING è curato in ogni suo dettaglio da Bluemotion. Emiliano Merlin, in arte unòrsominòre., esordisce su Jestrai Records con i Lecrevisse, nel 2003; l’album “(due.)” è una piccola perla di indie rock italico. Sciolta la band, nel 2006 inizia il suo percorso solista e come unòrsominòre. pubblica nel 2011 “La vita agra”, lavoro spietato e duro, acclamato unanimemente dalla critica come uno dei migliori dischi dell’anno (Rumore, Blow Up, Mucchio Selvaggio, XL, Jam, Rockerilla, SentireAscoltare, DLSO, Shiver, IndieForBunnies). Nel 2012 pubblica il singolo “pezzali”, che in quattro minuti fa lucidamente a pezzi la generazione di hipster, rivalutazioni trash e aperitivi: il video su YouTube supera le 15000 visualizzazioni in due settimane. Nel 2014 unòrsominòre. porta le sue canzoni in giro per l’Italia tenendo venti concerti accompagnato da una band di eccezione: Michele De Finis (Epo), Jonathan Maurano (Epo, Buddha Superoverdrive, Le Naptha Narcisse), e Mauro Rosati (Serena Abrami, Peter Piek). I Nirvana e il suono di Seattle sono stati fondamentali nel percorso musicale dei componenti della band. E se all’epoca dei fatti i suoni più psichedelici di Soundgarden o Alice In Chains avevano un fascino indescrivibile, è l’unione di punk, art-pop e hardcore dei Nirvana a superare la prova del tempo. In Utero, uscito nel 1993, è il culmine di tutta l’epopea di quegli anni irripetibili: non è solo un disco, è “la testimonianza ultima di un’etichetta che voleva il disco pop e s’è trovata in mano un baccano infernale, di un chitarrista che voleva fare solo un baccano infernale e non riusciva a non buttare fuori le più belle canzoni pop della sua epoca, di un ingegnere del suono che voleva sparire dietro il suo lavoro e che nessuno lo cambiasse” (F. Farabegoli su Bastonate). Nel 1993 unòrsominòre. aveva 16 anni. Our band could be your life, dicevano.